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Emanuel Salomon Friedberg-Mírohorský (1829–1908) – “Ebrei sniffano tabacco”

Il tabacco una volta essiccato, inizialemente veniva fiutato. L’introduzione della pipa in Italia, nell’ultimo decennio del XVI secolo, ad opera di un nobile romano che l’aveva conosciuta in Inghilterra, portò anche un nuovo metodo di consumo: il fumo. Verso la fine del XVIII secolo si diffuse anche l’uso del sigaro, proveniente dalla Francia.

Poco dopo la formazione del Monopolio Italiano entrò in uso un nuovo prodotto, la sigaretta che a partire dal 1979 non venne più importata ma prodotta direttamente in Italia. Quando nel 1880 vennero introdotte le prime macchine per la produzione delle sigarette,  la disponibilità del prodotto crebbe sensibilmente favorendone l’incremento di consumo e la diminuzione del prezzo.

Sigari Toscani

Un prodotto italiano DOC amatissimo sia in patria che all’estero è il sigaro toscano la cui nascita è legata ad un evento casuale. In una notte d’estate del 1815 piovve talmente tanto che l’acqua inzuppò il tabacco Kentucky in alcune botti lasciate aperte nella manifattura del Granduca di Toscana. Il tabacco iniziò a fermentare.
Per non buttare via le costose foglie, fu fatto asciugare e destinato alla produzione di sigari a basso costo. Il loro gusto però fu apprezzatissimo e la produzione divenne un classico a partire dal 1818.



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