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La coltivazione del tabacco

Il ciclo completo della coltura del tabacco comprende tre fasi: semenzaio, coltivazione in campo, cura (essiccazione) delle foglie. In Italia la coltivazione in semenzaio di solito avviene fra febbraio e marzo, il trapianto ai primi di aprile, e la coltivazione in campo tra metà aprile e i primi di agosto. La raccolta delle foglie avviene in agosto e l’essiccazione delle foglie avviene tra agosto e la fine di novembre.

Semenzaio

I semi del tabacco sono piccolissimi, più piccoli di una capocchia di spillo. Un grammo di semi ne contiene circa 10.000. Per permettere una produzione uniforme, i semi vengono piantati in appositi semenzai. Il sistema in uso in Europa e negli Stati Uniti comprende l’uso di vassoi di semina usando un apposito terreno colturale. I vassoi vengono posti in vasche di pochi centimetri di profondità in cui circola l’acqua di irrigazione mista a fertilizzanti. Il trapianto si attua quando le piantine hanno uno sviluppo di 6-7 foglie, con distanze di trapianto diverse per ogni tipo di tabacco, in relazione al terreno e al clima. La quantità e qualità della foglia dipendono dalla densità di investimento.

Coltivazione in campo

La pianta di tabacco, una volta trapiantata, è oggetto delle normali cure colturali in pieno campo, comprendenti l’apporto di fertilizzanti, il controllo delle infestanti e dei parassiti e l’irrigazione. Quando comincia a produrre i fiori, l’infiorescenza principale è asportata (cimatura) e coseguentemente vengono eliminati anche i germogli ascellari. Queste pratiche hanno lo scopo di aumentare il peso delle foglie in quanto l’ energia della pianta è usata per lo sviluppo fogliare invece che per la produzione di semi. La raccolta a foglie singole, a pianta intera o mista, va effettuata quando le foglie hanno raggiunto un giusto grado di maturazione.

Cura delle foglie

La cura delle foglie e la successiva stagionatura permette una lenta ossidazione e diminuzione dei carotenoidi delle foglie di tabacco. Questo processo favorisce la formazione di composti aromatici ed è simile a quello che si effettua nell’essiccazione del té o del caffé. Gli amidi della foglia si trasformano in zuccheri che provocano la glicazione delle proteine e, ossidandosi, si trasformano a loro volta in prodotti aromatici che aggiungono ulteriore gusto al prodotto. I diversi tipi di cura (in essiccatoi a fornace per il tabacco Virginia, a fuoco diretto per il tabacco Havana o Paraguay, e all’aria per il tabacco Burley) ha una durata diversa in funzione della temperatura che è ovviamente più elevata nei negli essiccatoi a fornace e a fuoco diretto. La diversità di temperatura comporta una diversa trasformazione dell’amido in zucchero e quindi un diverso gusto del tabacco. Una volta essiccate le foglie vengono legate in mazzetti in base al colore e alla posizione sulla pianta e imballati per essere venduti ai primi trasformatori.

La prima trasformazione del tabacco

Le ditte di prima trasformazione del tabacco svolgono la cernita del tabacco per rimuovere i corpi estranei e la rimozione della costola centrale della foglia che, essendo molto dura potrebbe procurare danni nella fase di produzione delle sigarette o addirittura alterare  il gusto finale del prodotto. La lamina privata della nervatura viene poi imballata a seconda del colore per una migliore valutazione commerciale.  Il tabacco, una volta imballato, può rimanere in magazzino per numerosi mesi senza alterare le sue caratteristiche organolettiche. Queste operazioni richiedono un’alta manodopera ecco perchè la prima trasformazione rappresenta una importantissima forma di impiego nel settore agro-industriale.



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