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Molti scienziati e tutti i fumatori sostengono che il fumo aiuta a concentrarsi. Se è vero che il fumo aiuta a pensare meglio, come la storia si sarebbe evoluta se tanti personaggi famosi non avessero fumato.

La storia europea sarebbe stata diversa se Roosevelt, Churchill, Eisenhower non avessero fumato? L’Italia avrebbe portato a termine la Resistenza se Alfredo Pizzoni e Edgardo Sogno non avessero fumato? La lotta per la libertà contro il comunismo avrebbe avuto una svolta diversa se Vaclav Havel e Lech Walesa non avessero fumato? La Germania sarebbe diventata una grande potenza europea se alcuni dei maggiori statisti quali Helmut Schmidt e Helmut Kohl non avessero fumato?

La vita sarebbe stata più facile per John F. Kennedy se non avesse fumato il sigaro? La lotta contro la mafia sarebbe stata più feroce se Giuseppe Falcone e Paolo Borsellino non avessero mai toccato una sigaretta? Dove sarebbe la scienza  se Thomas Alva Edison, Sigmund Freud e Albert Einstein non avessero fumato? Che ne sarebbe della cultura italiana se Benedetto Croce, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Giorgio Bassani non avessero assaporato il fumo?

E che sarebbe il cinema se mitici registi quali John Ford, René Clair, Jacques Tati, Alfred Hitchcock, Billy Wilder, Luchino Visconti, Ernest Lubitch, David Lean, Akira Kurosawa, Ari Kaurismaki, Pupi Avati avessero girato senza essere avvolti da nuvole di fumo? E la comicità sarebbe diversa se Stanlio e Ollio, Groucho Marx e Totò non fossero mai stati visti con una sigaretta?

Tutti questi personaggi, amanti del fumo, hanno rappresentato ideali nei quali crediamo fermamente, hanno alimentato i nostri sogni e sono le basi della nostra cultura.



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